
Rilevanze architettoniche


Il Castello Borromeo
Il castello, ancora appartenente alla famiglia Borromeo, conserva la struttura originaria, sebbene mostri segni di restauri in vari punti. Imponente e compatto, l'ingresso principale si trova al termine della strada principale del centro paese. La torre d'ingresso, con tracce di antichi ponti levatoi, svetta avanzata rispetto alle mura, seguendo lo stile delle fortificazioni dell'epoca. Il vasto cortile interno, rettangolare e decorato da arcate a sesto acuto, testimonia il passaggio da struttura militare a dimora della famiglia Borromeo.
Chiesa parrocchiale dei SS. Cosma e Damiano
Nel centro del paese, la chiesa parrocchiale, ricostruita tra il 1959 e il 1962, mostra una architettura moderna a navata unica con cappelle laterali. Decorata da opere pittoriche di Felice Vanelli, raffigura momenti fondamentali della vita di Cristo, con abitanti locali ritratti come figure umane.

Santuario Madonna della Fontana
Un santuario dedicato alla Madonna della Fontana, ricorda antichi eventi miracolosi accanto a una sorgente d'acqua, tradizionalmente benedetta da San Carlo Borromeo durante le sue visite al castello di Camairago. La chiesa, eretta nel XVII secolo e successivamente ampliata, custodiva un'immagine della Madonna ora esposta nel Museo Diocesano di Lodi. Il santuario fu testimone di guarigioni e pellegrinaggi, come testimoniano le numerose tavolette "ex-voto" conservate al suo interno.
Le corti lombarde
Si tratta di edifici rurali edificati già in epoca medievale, anche detti case di corte poiché costruiti intorno a un’aia o a un cortile, e caratterizzati da una pianta a "L", "U" o completamente chiusa.
Utilizzate per secoli come cascine, sono estremamente diffuse sul territorio lombardo data la tipologia di vita che si svolgeva qui: la maggior parte delle persone, infatti, fino al secolo scorso si occupava di lavorare la terra.
Esempi di corte lombarda sono la Cascina Terranova, la Corte colonica della Cascina Ramelli e le Cascine Riboni, a Terranova dei Passerini.

